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Ci risiamo: Statuto FVG, idee a 5 punte molto confuse – 07 luglio 2015   Leave a comment

Oggi al Senato è arrivata in aula la proposta di legge costituzionale di modifica dello Statuto del Friuli Venezia Giulia.
Il testo originario, come votato favorevolmente dal Consiglio Regionale e trasmesso alle Camere nel gennaio 2014, è visibile qui:
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DDLPRES/749958/00749958.xml

Sostanzialmente prevede:
1. L’eliminazione delle province
2. La riduzione da 15mila a 5mila del numero di firme necessarie per le leggi di iniziativa popolare
3. La riduzione da 25 anni alla maggiore età per l’elezione a consigliere regionale

Tre punti fondamentali che, oltre ad essere di assoluto buonsenso e condivisibili, sono assolutamente ” nelle corde ” ( e in parte nel programma ) del Movimento 5 Stelle.

Ma…
La proposta originaria, presentata il 21 novembre 2013 dalla Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, prevedeva la modifica dell’articolo 59 dello Statuto stabilendo, inoltre, che “La Regione può prevedere la costituzione di Città metropolitane e disciplinarne il funzionamento” in conformitá alla Legge Regionale 1/2006 che ne prevede l’iter di costituzione.

Questa modifica, relativa all’articolo 6 è stata soppressa dal Consiglio Regionale con l’approvazione di due emendamenti (uno soppressivo del gruppo M5S, l’altro sostitutivo di SEL ) durante la seduta pomeridiana d’Aula del 29 gennaio 2014.
Per inciso, emendamento abrogativo di cui praticamente nessuno del M5S in Regione, tranne qualche consigliere regionale, era al corrente ( Consiglieri Comunali e Parlamentari inclusi ).

Curioso è notare che la Legge Regionale 1/2006 prevede la possibilità di costituire una città metropolitana su iniziativa di un comune con una popolazione superiore a 200 mila abitanti. Quindi solo Trieste ( e la cosa avrebbe un senso, viste le caratteristiche geografiche e politiche del territorio triestino ).
Emendata la Città Metropolitana dallo Statuto, ma lasciata immutata la L.R. 1/2006 che continua a precederla, ( cosa che potrebbe creare diversi problemi ) il testo viene approvato ed inviato alle Camere.

Se la motivazione principale della scelta poteva essere motivata da una contrarietà agli organi elettivi di secondo livello, nel luglio 2014 interviene un sondaggio sul Blog di Grillo, il cui risultato è lampante ( http://www.beppegrillo.it/m/2014/07/consultazione_online_le_citta_metropolitane.html ) stabilendo la partecipazione del M5S alle elezioni delle Città Metropolitaneche, notoriamente, sono organi di secondo livelllo.

Lo testimonia Il Fatto del 15 settembre 2014
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09/15/province-grillo-m5s-non-avra-candidati-ma-corre-per-citta-metropolitane/1121487/#commenti-mobile

A settembre 2014, analizzando la Legge Del Rio in relazione alle ricadute sulla Regione ed approfondendo la questione della Città Metropolitana, quasi per combinazione vengo a sapere della votazione in Consiglio Regionale di diversi mesi prima proposta proprio dal M5S.

Dall’analisi fatta, che comprendeva le novità della Delrio, e prendendo in considerazione la proposta e la raccolta firme del 2011 di Fortuna Drossi e la vigente L.R. 1/2006, la mia personale valutazione è che la Città Metropolitana potrebbe rappresentare una reale opportunità per il territorio di Trieste e, in termini di ricadute positive, per tutta la Regione. E ne parlo in diverse riunioni.

Sorvolo sugli attacchi e le critiche ricevuti da esponenti regionali del M5S alla mia proposta ( ” Se vuoi farla a Trieste la facciamo anche a Udine, e se non la facciamo a Udine non la farai neanche a Trieste” oppure ” butti benzina sul fuoco nei rapporti tra friulani e triestini” ) e le tensioni che ha scatenato in maniera, dal mio punto di vista, assolutamente immotivata.

Qualche mese fa, in Commissione al Senato, con un emendamento, la città metropolitana viene nuovamente introdotta nello Statuto ( che coordina, così, la Legge Regionale 1/2006, la Delrio e lo Statuto Fvg sul tema ).

Dal FVG potrebbero ripensare la posizione espressa nel gennaio 2014 ( e comunicarla ai colleghi parlamentari ) alla luce della decisione, frutto della consultazione on line della scorsa estate, di partecipare alle elezioni delle città metropolitane.

Ed invece nulla di tutto ciò.
L’M5S in aula al Senato vota in maniera contraria al testo uscito dalla Commissione.” Siamo contrari agli organi elettivi di secondo grado ” affermano per motivare la scelta.
Non sanno, o non ricordano, che il M5S non è contrario alle Città Metropolitane ma, sopratutto, i senatori pentastellati dimenticano i tre punti di cui sopra che il nuovo statuto modifica.
Quindi: per quale motivo votano contro?

Non rientra tra i miei interessi disquisire di M5S, e chi mi conosce o mi segue, lo sa bene.
Come scrissi già per il caso che riguardava Italia Marittima, alla quale nessuno ha replicato contraddicendo nemmeno di una virgola quanto da me riportato, questa è la mia versione dei fatti.

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E- cig: ordine del giorno 9/3123/22 del 02 luglio 2015   Leave a comment

Testo dell’Odg riformulato dal Governo.

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