Archivio per l'etichetta ‘M5S

La diaspora degli ex parlamentari grillini – Il Piccolo 22 novembre 2015   Leave a comment

image

Ci risiamo: Statuto FVG, idee a 5 punte molto confuse – 07 luglio 2015   Leave a comment

Oggi al Senato è arrivata in aula la proposta di legge costituzionale di modifica dello Statuto del Friuli Venezia Giulia.
Il testo originario, come votato favorevolmente dal Consiglio Regionale e trasmesso alle Camere nel gennaio 2014, è visibile qui:
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DDLPRES/749958/00749958.xml

Sostanzialmente prevede:
1. L’eliminazione delle province
2. La riduzione da 15mila a 5mila del numero di firme necessarie per le leggi di iniziativa popolare
3. La riduzione da 25 anni alla maggiore età per l’elezione a consigliere regionale

Tre punti fondamentali che, oltre ad essere di assoluto buonsenso e condivisibili, sono assolutamente ” nelle corde ” ( e in parte nel programma ) del Movimento 5 Stelle.

Ma…
La proposta originaria, presentata il 21 novembre 2013 dalla Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, prevedeva la modifica dell’articolo 59 dello Statuto stabilendo, inoltre, che “La Regione può prevedere la costituzione di Città metropolitane e disciplinarne il funzionamento” in conformitá alla Legge Regionale 1/2006 che ne prevede l’iter di costituzione.

Questa modifica, relativa all’articolo 6 è stata soppressa dal Consiglio Regionale con l’approvazione di due emendamenti (uno soppressivo del gruppo M5S, l’altro sostitutivo di SEL ) durante la seduta pomeridiana d’Aula del 29 gennaio 2014.
Per inciso, emendamento abrogativo di cui praticamente nessuno del M5S in Regione, tranne qualche consigliere regionale, era al corrente ( Consiglieri Comunali e Parlamentari inclusi ).

Curioso è notare che la Legge Regionale 1/2006 prevede la possibilità di costituire una città metropolitana su iniziativa di un comune con una popolazione superiore a 200 mila abitanti. Quindi solo Trieste ( e la cosa avrebbe un senso, viste le caratteristiche geografiche e politiche del territorio triestino ).
Emendata la Città Metropolitana dallo Statuto, ma lasciata immutata la L.R. 1/2006 che continua a precederla, ( cosa che potrebbe creare diversi problemi ) il testo viene approvato ed inviato alle Camere.

Se la motivazione principale della scelta poteva essere motivata da una contrarietà agli organi elettivi di secondo livello, nel luglio 2014 interviene un sondaggio sul Blog di Grillo, il cui risultato è lampante ( http://www.beppegrillo.it/m/2014/07/consultazione_online_le_citta_metropolitane.html ) stabilendo la partecipazione del M5S alle elezioni delle Città Metropolitaneche, notoriamente, sono organi di secondo livelllo.

Lo testimonia Il Fatto del 15 settembre 2014
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09/15/province-grillo-m5s-non-avra-candidati-ma-corre-per-citta-metropolitane/1121487/#commenti-mobile

A settembre 2014, analizzando la Legge Del Rio in relazione alle ricadute sulla Regione ed approfondendo la questione della Città Metropolitana, quasi per combinazione vengo a sapere della votazione in Consiglio Regionale di diversi mesi prima proposta proprio dal M5S.

Dall’analisi fatta, che comprendeva le novità della Delrio, e prendendo in considerazione la proposta e la raccolta firme del 2011 di Fortuna Drossi e la vigente L.R. 1/2006, la mia personale valutazione è che la Città Metropolitana potrebbe rappresentare una reale opportunità per il territorio di Trieste e, in termini di ricadute positive, per tutta la Regione. E ne parlo in diverse riunioni.

Sorvolo sugli attacchi e le critiche ricevuti da esponenti regionali del M5S alla mia proposta ( ” Se vuoi farla a Trieste la facciamo anche a Udine, e se non la facciamo a Udine non la farai neanche a Trieste” oppure ” butti benzina sul fuoco nei rapporti tra friulani e triestini” ) e le tensioni che ha scatenato in maniera, dal mio punto di vista, assolutamente immotivata.

Qualche mese fa, in Commissione al Senato, con un emendamento, la città metropolitana viene nuovamente introdotta nello Statuto ( che coordina, così, la Legge Regionale 1/2006, la Delrio e lo Statuto Fvg sul tema ).

Dal FVG potrebbero ripensare la posizione espressa nel gennaio 2014 ( e comunicarla ai colleghi parlamentari ) alla luce della decisione, frutto della consultazione on line della scorsa estate, di partecipare alle elezioni delle città metropolitane.

Ed invece nulla di tutto ciò.
L’M5S in aula al Senato vota in maniera contraria al testo uscito dalla Commissione.” Siamo contrari agli organi elettivi di secondo grado ” affermano per motivare la scelta.
Non sanno, o non ricordano, che il M5S non è contrario alle Città Metropolitane ma, sopratutto, i senatori pentastellati dimenticano i tre punti di cui sopra che il nuovo statuto modifica.
Quindi: per quale motivo votano contro?

Non rientra tra i miei interessi disquisire di M5S, e chi mi conosce o mi segue, lo sa bene.
Come scrissi già per il caso che riguardava Italia Marittima, alla quale nessuno ha replicato contraddicendo nemmeno di una virgola quanto da me riportato, questa è la mia versione dei fatti.

image

ALCATEL-LUCENT, RIZZETTO E PRODANI (AL) NEGATA PARTECIPAZIONE INCONTRO PRESSO MINISTERO – Nota 21 maggio 2015   Leave a comment

image

“Avremmo voluto partecipare, nella giornata di domani, venerdì 22 Maggio, all’incontro su Alcatel-Lucent presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Abbiamo quindi fatto richiesta in qualità di semplici auditori. La risposta è stata ‘non sono ammessi deputati da tempo, ormai è una regola’. I deputati non sono ammessi in quanto alcuni di loro hanno registrato e diffuso video pirata con riprese e audio delle sedute. E’ legittimo riferire l’esito dei tavoli di trattativa, altro è giocare come in una spassosa gita. L’esito è comunque questo. La decantata e necessaria trasparenza è stata immolata a causa di qualche eletto che, probabilmente, ha più a cuore i ‘like’ sui social network che una conoscenza approfondita dei problemi inerenti, ad esempio, le drammatiche crisi aziendali. Sarebbe stato per noi importante partecipare, tenendo conto che in diverse interrogazioni abbiamo sollecitato l’intervento del Governo in merito, in particolare, al destino dello stabilimento di Trieste, che riguarda il futuro di 850 lavoratori”. Lo affermano in una nota il capogruppo di Alternativa Libera Walter Rizzetto e il deputato Aris Prodani.

Italia Marittima di nuovo nel mirino M5S. Fortunatamente le cartucce sono a salve – nota del 15 aprile 2015   Leave a comment

Ci risiamo.
Oggi, nel corso della trattazione del Disegno di Legge n. 2753
il M5S ha sferrato un nuovo attacco ad Italia Marittima.
Non era stato sufficiente quello durante il passaggio della Legge di Stabilità a dicembre alla Camera.  
E sì, che dopo quella tremenda gaffe, avevo inoltrato agli ex colleghi tutti i riferimenti normativi per comprendere in maniera chiara quale fosse la questione.

Ma ricostruiamo la faccenda.
Nel novembre 2014 la GdF di Trieste sanziona con una multa di 60 milioni di euro la società Italia Marittima (  gruppo taiwanese Evergreen ) contestando l’errata applicazione della “tonnage tax”, un regime fiscale forfettario per le navi di cui possono disporre dal 2003 le società armatoriali italiane.

Entriamo un attimo nello specifico prendendo in considerazione le Leggi che regolano il settore.
In coerenza con le politiche comunitarie relative ai trasporti internazionali via mare, il legislatore Italiano ha adottato da tempo provvedimenti legislativi finalizzati a garantire rilevanti benefici fiscali a tutela del comparto armatoriale Italiano.
Un passo in questo senso è stato fatto con l’istituzione del Registro Internazionale di cui al D.L. 457/1997 cui ha fatto seguito l’introduzione della tonnage tax con il D.Lgs. 344/2003.
Il fine ultimo delle agevolazioni fiscali concesse agli armatori italiani è quello di incrementare la flotta di navi battenti bandiera italiana, come si desume dalla lettura della Relazione al citato D.Lgs. 344/2003 introduttivo della tonnage tax:
“La tonnage tax, lontana dal rappresentare uno strumento di “concorrenza fiscale sleale” tra gli Stati membri, nasce invece dall’esigenza di arginare l’esodo degli armatori europei verso Paesi Terzi, che grazie all’istituzione di “registri aperti”, facilmente accessibili, stanti i requisiti minimi richiesti, ed aventi convenienti costi operativi-gestionali e fiscali, attraggono capitali e tonnellaggio stranieri. […]
Essa conferisce maggiore certezza del livello impositivo, semplificando gli adempimenti fiscali, e producendo effetti positivi sull’occupazione e sugli obiettivi di tutela ambientale.”
In sintesi con l’introduzione del Registro Internazionale nel 1998 e della tonnage tax nel 2004 il nostro Paese può finalmente vantare un sistema fiscale competitivo incentrato sulla bandiera italiana.
Il comma 4 dell’art. 25 del D.P.R. 600/1973 prevede che:
è operata […] una ritenuta del trenta per cento a titolo di imposta sull’ammontare dei compensi corrisposti a non residenti per l’uso o la concessione in uso di attrezzature industriali, commerciali o scientifiche che si trovano nel territorio dello Stato. Ne sono esclusi i compensi corrisposti a stabili organizzazioni nel territorio dello Stato di soggetti non residenti.
Ai fini dell’applicazione della ritenuta la norma prevede espressamente che le attrezzature in essa richiamate devono trovarsi nel territorio dello Stato.
Circa l’interpretazione del requisito territoriale, anche in riferimento al caso delle navi e dei contenitori, è intervenuta l’Agenzia delle Entrate con circolare n. 47/E del 2005.
La chiarezza dell’orientamento dell’Amministrazione Finanziaria è tale da renderene sufficiente la lettura dei passaggi salienti “La circolare del Ministero delle finanze del 12 dicembre 1981, n. 42 adotta quale criterio base ai fini della presenza del bene nel territorio dello Stato “quello dell’individuazione del luogo in cui vi è uso prevalente del bene. In sostanza, se il bene viene utilizzato prevalentemente all’estero può concludersi che manca il requisito della territorialità e che, quindi, i relativi compensi non sono tassabili in Italia”
Essendo la flotta di Italia Marittima integralmente impiegata nei traffici internazionali con prevalenza della localizzazione dei propri mezzi (navi e contenitori) in acque internazionali e comunque al di fuori del territorio italiano, nessuna ritenuta è mai risultata dovuta.
Secondo, invece, la Guardia di Finanza i canoni di noleggio di navi e contenitori sarebbero da assoggettare a tassazione in Italia, mediante applicazione della ritenuta, per diretta conseguenza della bandiera italiana battuta dalle navi prese in locazione a scafo nudo e iscritte nella apposita sezione del Registro Internazionale.
Sicché una nave battente bandiera italiana sarebbe di per sé sempre assoggettata a ritenuta unitamente ai contenitori sulla stessa impiegata.
Quindi, sia chiaro, la tesi della GDF avrebbe colpito non solo Italia Marittima, ma tutta la marineria italiana.

Bene.
Cosa succede durante la Stabilità?
Un emendamento del relatore della Commissione Bilancio ridà obbiettività giuridica ad una contestazione che risultava essere contraria allo spirito delle norme vigenti. Di fatto, chiarendo una volta di più l’ambito di applicazione della tonnage tax, fa automaticamente decadere la multa a carico di Italia Marittima.

Ma qualcuno, alla disperata ricerca di “marchette” da denunciare, invece di valutare il problema, controllare le fonti normative e comprendere a fondo la questione, grida allo scandalo, accusando la maggioranza di essersi fatta assoggettare dalle lobby e dalle multinazionali armatrici.
Sottolineo che, se fossi stato presente, avrei votato a favore dell’emendamento.
Non paghi, la dichiarazione di voto del M5S in aula è incentrata sulla questione. Vengono poi diffusi post sui social network con comunicazioni assolutamente false o che riprendono  informazioni incomplete sull’azienda e sul suo presidente.
Il meccanismo del fango mediatico è partito.
Faccio presente ad un deputato m5s autore di alcuni post di aver preso un granchio madornale ed invio un file esplicativo ( con i riferimenti normativi ) ai referenti della commissione bilancio M5S. Mi raccomando, nel tentativo di “arginare” il problema, di fare in modo che il gruppo M5S al Senato non si metta nuovamente di traverso.
Dopo le rassicurazioni e le garanzie ricevute in tal senso, ovviamente al Senato verrà, invece, proposto dal M5S un emendamento abrogativo di quello introdotto dal Pd alla Camera. Per ritornare alla multa…
Poi, al Senato, il maxiemendamento notturno, l’emendamento Russo, la sdemanializzazione del Punto Franco nord, i miei emendamenti non presentati dal Gruppo… ( Ma questa è un’altra storia) faranno passare la questione in secondo piano.

Ed oggi, come detto, nuovi attacchi ad Italia Marittima, al suo presidente, alle multinazionali, alla multa “abbuonata” dal PD, etc etc...tutto come a dicembre….

Resta un dubbio: la volontarietà o l’involontarietà.
Gravi, comunque, entrambi.

P.S.
Dal giorno delle mie dimissioni dal gruppo non ho mai espresso giudizi sul m5s. In realtà neanche con questo post lo faccio. Racconto solamente dei fatti.
Sarà la mia versione,  potrà dire qualcuno. Vero. Ma questo è.

image

Ecco la lettera ( di ottobre ) dei delusi a Grillo, trasparenza su staff e introiti blog – AdnKronos 27 febbraio 2015   Leave a comment

( Ho scritto la lettera in questione un sabato mattina di ottobre. È stata poi inviata, senza ricevere alcuna risposta, parecchie volte…)

Articolo pubblicato il: 27/02/2015

E’ una lettera datata ottobre 2014, prima che il M5S perdesse altri pezzi in Parlamento. Una missiva diretta a Beppe Grillo, in cui si chiede chiarezza e si tenta di ricucire, ma a cui il leader del M5S non ha mai dato risposta. Eppure, assicura chi l’ha scritta e poi, successivamente, ha deciso di lasciare i 5 Stelle, sarebbe stata inviata decine di volte al fondatore del Movimento. La lettera, in possesso dell’Adnkronos, è firmata Walter Rizzetto, Aris Prodani, Mara Mucci, Sebastiano Barbanti, Tancredi Turco, Gessica Rostellato. Deputati che hanno dato poi vita ad ‘Alternativa libera’, e che domani saranno a Firenze tra altre decine di movimenti e associazioni per la prima ‘Leopolda’ dei delusi 5 Stelle. Nella missiva, tra le altre cose, si chiede maggiore trasparenza sullo staff, la certificazione delle votazioni e dei sondaggi e chiarezza sugli introiti del blog di Grillo, finestra sul mondo del Movimento. Su cui Rizzetto, Prodani e gli altri chiedono non passi più pubblicità.

“Ciao Beppe – si legge nella lettera – con la presente, in qualità di portavoce eletti alla Camera dei Deputati, ti giriamo una serie di quesiti ed una serie di richieste che ci giungono dai territori, da molti attivisti e da molti elettori del M5S. Proprio per il ruolo di portavoce che rivestiamo, non possiamo che inoltrare tali istanze a chi possa rispondere in maniera compiuta alle domande e a chi possa esaudire tali richieste”. Sulla gestione del portale, gli ormai ex 5 Stelle chiedevano a Grillo di “pubblicare le liste degli iscritti certificati (o che comunque siano visibili)”, che “ogni genere di votazione o sondaggio sia certificato da soggetto esterno”e che venisse “annunciato con anticipo e sia corredato da informazioni che permettano un voto consapevole. Auspicabile (su temi che lo permettano) proporre opinioni divergenti.Evitare assolutamente qualsiasi condizionamento al voto. Votazioni divise tra: strategie politiche o votazioni su persone (chiuse solo agli iscritti certificati) e sondaggi invece aperti a tutti i cittadini”.

E ancora: “realizzazione sezioni documentate per permettere la condivisione dei documenti tra gli eletti ai vari livelli; possibilità per le singole commissioni parlamentari di proporre sondaggi in autonomia;Modifica del Lex”, ovvero il sistema con cui gli attivisti intervengono sulle proposte di legge attraverso il blog; “non pubblicare le proposte di legge ed attendere i commenti con cui implementarle, ma fare il contrario. Aprire, quindi, discussioni specifiche sui temi proposti dagli eletti che raccoglieranno gli spunti sintetizzandoli nelle proposte di legge”. Infine, “presentazione schede eletti (a tutti i livelli) con contatti, aree di interesse, attività svolta e soldi restituiti in modo che ogni eletto possa essere seguito e valutato in base al lavoro svolto (e non solo in base a quanto rendicontato)”. Rizzetto e gli atri affrontavano poi il capitolo dello staff di Beppe Grillo, innanzitutto chiedendo “la pubblicazione della composizione, aree di competenza, ruoli, curricula dei componenti”.

I delusi chiedevano poi al leader M5S di conoscere i “nominativi dei soggetti che scrivono gli articoli sul blog e di chi sia in possesso delle credenziali di accesso e pubblicazione; dichiarare chi, tra gli eletti (a vari livelli) sia in possesso delle credenziali di accesso al Blog e ai vari profili dei social network e sia autorizzato alla pubblicazione di post, articoli, etc.”. Seguono le richieste di “eliminare ogni genere di pubblicità o promozione dal blog” e “pubblicare il fatturato derivante dalla pubblicità (nel caso in cui la richiesta al punto precedente non fosse presa in considerazione). Gli ex 5 Stelle chiedevano inoltre di “rimuovere ogni riferimento a profili quali Tze Tze e simili”, riconducibili sempre alla Casaleggio associati. E “valorizzare attivamente il lavoro svolto dalle commissioni parlamentari M5S”. Più chiarezza, poi, sugli staff comunicazione dei gruppi parlamentari, anche questi decisi dai vertici del Movimento. Nella lettera si avanzava la richiesta di “pubblicare in maniera esaustiva e trasparente curricula e compensi dei componenti i gruppi comunicazione di Camera e Senato” e “riorganizzare i due Gruppi in funzione di curricula e professionalità acquisite stabilendo gli obbiettivi e necessità”, ma anche di “modificare a tal fine il ‘Codice di Comportamento’, portando la selezione e la scelta dei professionisti in capo ai gruppi parlamentari”. Infine, “parametrare compiti e ruoli a ottenimento risultati e valutazione oggettiva”.

Alcune richieste riguardano poi i meetup. Rizzetto e gli altri delusi chiedevano di valorizzarne il ruolo, “sia in fase propositiva che decisionale, e individuare dei principi organizzativi comuni” e “individuare assieme a tutti i meetup i problemi sorti nel corso degli anni (e mai risolti) e individuarne le possibili soluzioni da condividere in maniera omogenea”. Sulle candidature e i rapporti dei parlamentari, o più in generale degli eletti, gli ex M5S ora Alternativa Libera, chiedevano a Grillo di “introdurre i necessari principi meritocratici nella selezione delle candidature; utilizzare limitazioni omogenee alle candidature a tutti i livelli (da decidere con votazione pubblica)”. “La sola iscrizione al blog – si legge nella missiva – non può essere ‘IL’ requisito per la candidatura”. “Essendo la partecipazione un principio fondante il M5S”, Rizzetto e gli altri proponevano a Grillo di “dare il giusto peso a tale elemento”, valutando “se permettere la votazione alle primarie non solo agli iscritti al Blog ma senza limitazioni”. Creare, poi, “un organismo collegiale di garanzia (presente e previsto comunemente nell’associazionismo) con membri a rotazione (anche terzi) per vagliare diatribe interne, problemi ed espulsioni”. I grillini delusi chiedevano infine al leader di “istituire delle periodiche riunioni tra Staff/Grillo ed i portavoce, ai diversi livelli, per ogni regione”. Infine, confidavano in un incontro chiarificatore. “Certi di un tua pronta replica e della necessita di affrontare quanto prima le sopraelencate questioni – conclude infatti la lettera – ci rendiamo disponibili ad un incontro in tempi brevi”.

http://www.adnkronos.com/fatti/politica/2015/02/27/ecco-lettera-dei-delusi-grillo-trasparenza-staff-introiti-blog_qZMcefI7uHKPWemJPosVXI.html

image

Nuovo no alle città metropolitane – 01 febbraio 2015   Leave a comment

image

M5s, via altri 9 parlamentariEx-grillini parteciperanno alle consultazioni sul Quirinale con Renzi – Ansa 27 gennaio 2015   Leave a comment

Continua l’esodo tra i cinquestelle. Altri nove parlamentari, come annunciato ieri, hanno comunicato il loro addio ai gruppi di Camera e Senato. Si tratta di Mara Mucci, Walter Rizzetto, Tancredi Turco, Aris Prodani, Samuele Segoni, Eleonora Bechis, Marco Baldassarre, Sebastiano Barbanti, Gessica Rostellato.

Stasera gli ex-M5s parteciperanno alle consultazioni al Pd sul Quirinale, lo ha annunciato il vicesegretario Dem Lorenzo Guerini.

“Se Renzi ce lo chiede – confermano uno dei ‘fuoriusciti’ grillini – noi andiamo. E così con tutti”. “Anche se ancora non ci ha invitati nessuno – dice  Walter Rizzetto – noi ascolteremo tutti: pur rimanendo nel solco dei principi M5s noi non ci sottraiamo agli impegni ma ad ora non c’é stata alcuna trattativa né telefonata con Renzi”.

M5s continua a perdere pezzi

(di Francesca Chiri) Il voto per il Quirinale – dunque – rompe un nuovo argine dentro i Cinque Stelle: una ampia fronda di dissidenti, nove, si prepara ad abbandonare il movimento mentre Grillo e Casaleggio cercano di uscire dall’angolo richiamando alla loro responsabilità i parlamentari del Pd. ‘Fateci voi una rosa di nomi e noi la voteremo nei primi tre scrutini’, dicono Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio in una lettera che inviano a tutti i parlamentari dem. “I nomi proposti dai parlamentari del Pd saranno votati dagli iscritti al M5S on line nei prossimi giorni” si legge nella mail spedita dopo il nuovo niet alle offerte di Matteo Renzi. “Vediamo se M5S capirà che questa è l’occasione buona” ha infatti insistito il segretario del Pd, ancora questa mattina.

Ma dalle file dei Cinque Stelle arriva un nuovo No. “Non siamo noi che ci siamo tirati indietro ma Renzi che non dà i nomi per votare già dalla prima seduta” spiega il componente del direttorio M5s, Roberto Fico che attacca: “Il Pd sta bluffando: quello che ci offre è una procedura che non appartiene ad uno stato democratico”. E i 5 Stelle non ci pensano proprio di mettere piede al Nazareno: “non andremo sul luogo del delitto!” chiarisce. Il nome secco da votare dal terzo scrutinio in poi viene infatti letto dal M5s come una palese volontà del Pd di tenerli ai margini dei giochi. “Il Pd sta bluffando” avverte Fico che rimanda al mittente anche la proposta del fronte ‘Anti-Nazareno’.”Sicuramente la minoranza Pd voterà con il partito.

Civati ci deve ancora pensare, Fassina ci ha già pensato e noi l’avevamo già capito due giorni fa” ridacchia il deputato che segue in prima battuta la partita per il Colle. Ora, dunque, visto che i nomi dal Pd non arriveranno non è escluso che il M5s possa tornare a decidere di votare un suo candidato di bandiera scelto sul blog. Se questa dovesse essere la strada potrebbe scoprirsi già domani quando potrebbe tenersi una riunione congiunta di deputati e senatori. Tra molti di loro serpeggia scontento per essere stati tenuti alla larga dalle decisioni sul Quirinale. Mugugni che in alcuni casi hanno dato la stura alla decisione a lungo meditata di lasciare il gruppo parlamentare. Domani usciranno allo scoperto: hanno convocato una conferenza stampa per spiegare la scelta che, stando alle indiscrezioni, dovrebbe riguardare poco meno di una decina di parlamentari, per lo più deputati. Nomi non se ne fanno anche se nessuno si stupirebbe di vedere tra loro i protagonisti di una lunga stagione all’opposizione dentro il Movimento. Dai noti Walter Rizzetto, Aris Prodani, Tancredi Turco, Sebastiano Barbanti, passando per Gessica Rostellato e Marco Baldassarre.

Tra i possibili fuoriusciti ci dovrebbe essere anche il senatore Francesco Molinari: anche per lui il metodo poco condiviso per l’elezione del Capo dello Stato sarebbe stato l’ultimo dei ‘tradimenti’ dello spirito originario del M55 a fargli prendere la decisione. “Ora anche le ‘quirinarie’ ci hanno rubato. Del sogno originario non resta più nulla” twitta infatti il senatore.

Pubblicato 30 gennaio 2015 da Aris Prodani in 2015, 5S, Articoli 2015

Taggato con , , , ,

Corruzione nel voto per il Colle, la denuncia di 9 deputati ex M5s – 03 febbraio 2015   Leave a comment

http://www.askanews.it/top-10/corruzione-nel-voto-per-il-colle-la-denuncia-di-9-deputati-ex-m5s_711215381.htm

Pubblicato 29 gennaio 2015 da Aris Prodani in 2015, Articoli 2015

Taggato con , , ,

Servizi Tv 27 gennaio 2015   Leave a comment

RIZZETTO E PRODANI LASCIANO I 5 STELLE – Antenna3
http://youtu.be/zZKGR3ZHK9w

Prodani, uno dei fuoriusciti dal M5S: «Decisione molto sofferta»
Corriere.it
http://video.corriere.it/prodani-dei-fuoriusciti-m5s-decisione-molto-sofferta/5e3da2c4-a616-11e4-96ea-4beaab57491a

Prodani: “Non riuscivo più a giustificare le decisioni”
Corriere.it
http://m.ilgiornale.it/video/prodani-non-riuscivo-piu-a-giustificare-le-decisioni/1086433/

PRODANI LASCIA IL M5S – MALUMORI CI SONO MA NON SE
ALTRI USCIRANNO

Nota sulle mie dimissioni – 27 gennaio 2015   6 comments

Questa mattina ho consegnato le mie dimissioni dal Gruppo Parlamentare del Movimento 5 Stelle.

Come chiunque mi conosca potrà immaginare è stata una delle decisioni più sofferte che ho dovuto affrontare.

Rinunciare a rappresentare il movimento che, pure nel mio piccolo, ho contribuito a far crescere e che mi ha portato in Parlamento, significa ammettere a me stesso, ancora prima che agli altri, che la forza politica in cui mi identificavo non incarna più quel sentimento rivoluzionario e quella voglia di cambiamento in cui io – e tanti come me – avevano riposto le proprie speranze.

Anche davanti alle aspettative tradite di un movimento che non ha saputo o non ha voluto tradurre in pratica molti dei principi che ne avevano fatto un elemento dirompente nel panorama politico e amministrativo italiano, anche davanti ad atteggiamenti, scelte e modalità che nulla avevano a che vedere con i presupposti con i quali si era presentato, in questi due anni ho comunque speso tutte le mie energie e le mie competenze per svolgere nel modo migliore il mio mandato, considerandolo un’assoluta priorità.

Beppe Grillo ha avuto l’enorme merito di aggregare tutte quelle persone che non si identificavano più in nessuna delle forze politiche presenti nel panorama italiano e dar loro la possibilità, attraverso i meetup e le liste civiche, di mettersi in gioco in prima persona.

Diversi avvenimenti degli ultimi mesi, alcuni dei quali, più recentemente, hanno toccato direttamente ed in maniera profonda il mio ruolo di portavoce, mi hanno portato alla grave considerazione che, mentre le mie motivazioni non siano cambiate e gli obiettivi della mia scelta siano sempre gli stessi, ad essersi profondamente trasformato è proprio il m5s. 
E risulta evidente, principalmente per una questione di rispetto sia nei confronti di chi si identifica con questo m5s, sia nei confronti di chi non ci si ritrova più, come la situazione non possa che portare a decisioni traumatiche.

Sono consapevole che la mia decisione porterà, da un punto di vista del mio mandato di parlamentare, così come a livello personale, molte complicazioni e difficoltà. Credo tuttavia di essere stato eletto per rappresentare le istanze della mia città e della mia Regione, per contribuire al miglioramento del mio territorio e di questo Paese.

Coerentemente con la spinta ideale, sempre la stessa, semmai rafforzata, che mi aveva convinto agli inizi del 2009 a costruire giorno dopo giorno assieme a dei compagni di viaggio eccezionali quella che sarebbe stata la lista Civica Trieste 5 Stelle ed il Movimento a Trieste, continuerò a ricoprire la carica per la quale sono stato eletto, consapevole che ad essere cambiate non sono le mie idee, bensì il m5s.

Ho contribuito a creare un movimento che puntava a rivedere le modalità del fare politica, ma lentamente, a volte senza che ce ne accorgessimo, altre volte in maniera traumatica, quello stesso movimento si è allontanato dai fondamenti ai quali, con entusiasmo, dedizione e sacrificio, tante persone avevano creduto. Io in prima persona.

Ho denunciato più volte la deriva antidemocratica del m5s, l’assenza di trasparenza nei processi decisionali, la mancanza di organizzazione del m5s per poter incidere in maniera maggiore sia a livello locale che nazionale.

Oggi è arrivato il momento di ammettere – non senza rammarico – che il m5s è diventato troppo simile alla macchina politica che voleva combattere.

Voglio già rispondere a chi mi accusa di non voler più restituire parte del mio stipendio. Da inizio legislatura ho restituito in totale 66.026,19 Euro tra eccedenze di diaria e stipendio, oltre alla rinuncia completa all’indennità di Segretario di Commissione. In maniera trasparente continuerò a farlo.

image

Pubblicato 27 gennaio 2015 da Aris Prodani in 2015, 5S, Comunicati stampa 2015, Trieste

Taggato con , , ,