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Carenze pianta organica Museo Autonomo Miramare – Interrogazione Mibact   Leave a comment

— Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:

la circolare n. 135 del 2017 del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo del 26 giugno 2017, relativa alla mobilità interna del personale, attesta che il Museo autonomo del parco e del castello di Miramare di Trieste, sia sotto organico di 41 figure, a fronte delle 29 attualmente in servizio. Nel dettaglio, risultano assenti «8 addetti alla vigilanza, 10 assistenti tecnici, 1 informatico, 9 amministrativi, 2 ausiliari, 4 architetti, 1 addetto alla promozione, 1 restauratore, 3 storici dell’arte e 2 addetti alle tecnologie». Quanto al personale attualmente in servizio, è composto, oltre che dalla dirigente, «da 26 addetti alla vigilanza, 1 assistente tecnico e 2 figure in utilizzo parziale dal Polo Museale»;
secondo la nota stampa del 4 luglio 2017 della Funzione pubblica, struttura di categoria della Confederazione generale italiana del lavoro (Cgil) del Friuli Venezia Giulia, la neodirettrice del museo storico e del parco del Castello di Miramare Andreina Contessa, «eredita una situazione piuttosto complicata, che rende davvero arduo l’obiettivo del rilancio turistico del Museo storico e del Parco del Castello di Miramare»;
Il Piccolo di Trieste, nell’articolo del 2 luglio 2017 «Trieste, Miramare dimezzato: alla pianta organica mancano 41 pedine», ha riportato la denuncia della Fp Cgil Friuli Venezia Giulia, sottolineando come sia «inutile aspettarsi miracoli dalla direttrice arrivata da Gerusalemme e dall’autonomia concessa dal Ministro del Mibact Dario Franceschini con relativa pianta organica»;
il primo firmatario del presente atto ha riportato i fatti sopraesposti nell’atto n. 5-11789, ancora senza risposta, con il quale ha chiesto al Ministro «quali iniziative intendesse assumere al fine di ovviare alla grave carenza d’organico del Museo storico e del Parco del Castello di Miramare, e secondo quali tempistiche»;
Andreina Contessa, durante la tavola rotonda intitolata «Thinking Miramare», tenutasi a Trieste lo scorso 16 ottobre, dedicata al progetto di restauro e promozione del Parco di Miramare, ha affermato che «questo è il momento di pensare a un grande progetto e che non lo si può fare da soli, ma bisogna rivolgersi, oltre alle istituzioni locali, anche a quelle persone che hanno avuto esperienze simili e conoscono l’argomento»;
secondo quanto riportato da Il Piccolo di Trieste nell’articolo del 17 ottobre 2017, «per iniziare concretamente i lavori e dare un nuovo volto a quella che fu la residenza di Massimiliano d’Asburgo ci vuole però che il Ministero mandi il personale. All’appello, dopo il distacco del sito dal Polo museale ora divenuto autonomo, mancano 46 posti, per iniziare a mettersi all’opera. La stesura del progetto durerà un anno, mentre per i lavori ci vorrà qualche annetto» –:
se intenda chiarire, nello specifico, il numero e le competenze mancanti nella pianta organica del museo storico e del parco del Castello di Miramare, condizione fondamentale per dare avvio ai lavori di valorizzazione delle strutture menzionate, e secondo quali tempistiche si intenda ovviare a tale carenza. (4-18264)

Mancate nomine struttura gestionale Museo Autonomo Miramare – Interrogazione Mibact   Leave a comment

​— Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:

il castello ed il parco storico di Miramare, siti turistici di primo piano per la città di Trieste, sono una delle mete tra le più visitate del Friuli Venezia Giulia;
ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, recante il «Codice dei beni culturali e del paesaggio, ed ai sensi della legge 6 luglio 2002, n. 137» il castello ed il parco di Miramare, essendo beni di interesse pubblico, sono soggetti al regime di tutela dei beni culturali;
con il decreto interministeriale n. 328 del 28 giugno 2016 «Conferimento dell’autonomia speciale agli istituti e luoghi della cultura di rilevante interesse nazionale di cui all’articolo 6 del decreto ministeriale 23 gennaio 2016» il castello ed il parco di Miramare sono stati riconosciuti quali organismi dotati di autonomia speciale;
il decreto ministeriale 23 dicembre 2014 del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha previsto, per i musei dotati di autonomia speciale, una struttura gestionale particolare, attribuita ad un direttore individuato attraverso un bando internazionale, un consiglio di amministrazione ed un comitato scientifico con funzione consultiva. Lo statuto è adottato dal consiglio di amministrazione del museo e approvato con decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, su proposta del direttore generale per i musei. Lo statuto è approvato entro sei mesi dal conferimento dell’incarico al direttore del polo museale regionale competente e/o al direttore del museo;
secondo l’articolo 9, comma 1, del decreto menzionato «sono organi dei musei dotati di autonomia speciale: a) il Direttore; b) il Consiglio di amministrazione; c) il Comitato scientifico; d) il Collegio dei revisori dei conti». Il comma 2 recita che «(…) spetta agli organi di cui al comma 1: a) garantire lo svolgimento della missione del museo; b) verificare l’economicità, l’efficienza, e l’efficacia dell’attività del museo; c) verificare la qualità scientifica dell’offerta culturale e delle pratiche di conservazione, fruizione e valorizzazione dei beni in consegna al museo.» In ultimo, secondo il comma 3 «la composizione degli organi collegiali di cui al comma 1 è determinata nel rispetto della normativa vigente in materia di equilibrio tra i generi»;
l’articolo 12, invece, prevede specifiche funzioni in relazione al Comitato scientifico. In particolare, il comma 2 riporta che: «il Comitato scientifico è composto dal direttore dell’istituto, che lo presiede, e da un membro designato dal Ministro, un membro designato dal Consiglio superiore “Beni culturali e paesaggistici”, un membro designato dalla Regione e uno dal Comune ove ha sede il museo. I componenti del Comitato sono individuati tra professori universitari di ruolo in settori attinenti all’ambito disciplinare di attività dell’istituto o esperti di particolare e comprovata qualificazione scientifica e professionale in materia di tutela e valorizzazione dei beni culturali» Secondo il comma 3, invece, «(….) i componenti del Comitato Scientifico sono nominati con decreto del Mibact per una durata di cinque anni e possono essere confermati una sola volta (…)»;
dopo la procedura di selezione internazionale per i direttori dei 10 grandi musei e parchi archeologi italiani, avviata il 27 maggio 2016 dalla seconda fase del decreto-legge n. 83 del 31 maggio 2014, convertito dalla legge 29 luglio 2014, n. 106, come riportato da Il Piccolo di Trieste del 22 giugno 2017, si è insediata la storica dell’arte e curatrice museale Andreina Contessa, quale nuova direttrice del museo storico e del parco del castello di Miramare;
ad oggi, non risulta ancora pubblicato il decreto ministeriale di nomina riguardante il conferimento dell’incarico di funzione dirigenziale di direttrice del museo storico e del parco del Castello del Miramare ad Andreina Contessa. Tale situazione rende, di fatto, ancora incompleta la struttura organizzativa prevista, priva sia del consiglio di amministrazione che del comitato scientifico, senza contare che la mancata nomina posticipa ulteriormente i termini di approvazione dello statuto –:
alla luce dei fatti sopraesposti, quali siano i motivi del ritardo nella pubblicazione del decreto ministeriale relativo alla nomina della nuova direttrice del museo storico e del parco del Castello di Miramare e secondo quali tempistiche si intenda procedere;
quali siano le tempistiche relative alla costituzione del comitato scientifico. (4-17909)

Miramare: chiarire le tempistiche di pubblicazione delle nomine dei direttori, tra i quali il responsabile del «Museo storico e del Parco del Castello di Miramare» – Interrogazione al Mibact   Leave a comment

Interrogazione a risposta in commissione

Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo .

Per sapere – premesso che:
il castello di Miramare è stato edificato nel 1856 dall’arciduca Massimiliano d’Asburgo, fratello dell’Imperatore d’Austria. Situato su un panoramico promontorio del capoluogo giuliano, il castello è sede dell’omonimo museo ed è circondato da un parco storico di 22 ettari, ricco di pregiate specie botaniche; l’area marina, riserva naturale dal 1986, è stata la prima istituita nel nostro Paese. Il sito rappresenta la principale attrazione turistica di Trieste e meta tra le più visitate della regione Friuli Venezia Giulia e d’Italia;
il castello ed il parco, essendo beni di interesse pubblico, sono soggetti al regime di tutela dei beni culturali ai sensi degli articoli 10, 11 e 12 del decreto-legge n. 42 del 2004, in consegna al polo museale del Friuli Venezia Giulia;
il decreto ministeriale 23 dicembre 2014 del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha previsto, per i musei dotati di autonomia speciale, una struttura gestionale particolare attribuita ad un direttore, individuato attraverso un bando internazionale;
il 19 gennaio 2016, il Ministro Dario Franceschini, nel corso di una riunione congiunta delle commissioni cultura di Camera e Senato, ha esposto il progetto di completamento della riorganizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Nello specifico, secondo il Ministro, la nuova articolazione «realizza una distribuzione dei presidi più equilibrata ed efficiente ed è stata definita tenendo conto del numero di abitanti, della consistenza del patrimonio culturale e della dimensione dei territori»;
oltre alla ridefinizione delle Soprintendenze, è stata prevista l’istituzione di dieci nuovi musei e parchi archeologici autonomi retti da direttori selezionati con bando internazionale, tra i quali compaiono anche il «Museo storico e il Parco del Castello di Miramare» di Trieste;
il 24 maggio 2016, in occasione di una visita a Trieste, il Ministro ha annunciato che «dal primo gennaio 2017 entrerà in servizio quello che sarà il direttore del nuovo Museo Autonomo di Miramare. Sarà uno dei dieci nuovi siti culturali o archeologici che avranno autonomia gestionale e finanziaria, quindi con un Consiglio di Amministrazione, un Comitato Scientifico in cui saranno rappresentati anche Regione e Comune e un direttore, che sarà scelto attraverso una gara internazionale simile a quella che abbiamo già svolto per i primi venti musei italiani»;
il 27 maggio 2016, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha pubblicato il bando di selezione pubblica per il conferimento dell’incarico di direttore di nove musei statali, tra i quali il Museo storico e il Parco del Castello di Miramare mentre, il 20 luglio 2016 si sono conclusi i termini per la presentazione delle candidature:
il sito del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, a riguardo, ha indicato che «(…) ai fini dello svolgimento della selezione, sarà istituita entro il 31 luglio 2016, con decreto del Ministro, la commissione di valutazione composta da membri individuati tra esperti di chiara fama nel settore del patrimonio culturale. La procedura si concluderà entro il 31 dicembre 2016»;
in data 29 maggio 2016, il sito online del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha riportato le dichiarazioni del Ministro Franceschini che ha spiegato come: «(…) dal giorno del suo annuncio questo nuovo bando internazionale sta attirando l’attenzione di tutta la comunità scientifica mondiale. Entro la fine dell’anno, altri nove gioielli del patrimonio italiano avranno un direttore selezionato tra i massimi esperti in materia di gestione museale (…)»;
nell’atto di sindacato ispettivo n. 5-08816, rimasto ancora senza risposta, il primo firmatario del presente atto ha riportato la situazione del castello di Miramare e al Ministro interrogato ha chiesto «se intendesse fornire una previsione sulle tempistiche necessarie all’insediamento definitivo della struttura gestionale prevista per i musei dotati di autonomia speciale»;
alla data odierna, sul sito del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, non sono state ancora pubblicate, a quanto consta agli interroganti, le nomine dei direttori dei musei e parchi archeologici autonomi –:
se il Ministro interrogato, alla luce dei fatti esposti in premessa, intenda chiarire le tempistiche di pubblicazione delle nomine dei direttori, tra i quali il responsabile del «Museo storico e del Parco del Castello di Miramare». (5-10545)

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Link Sito Camera

Pubblicato 9 febbraio 2017 da vari86 in 2017, Documenti Camera, Miramare, Trieste

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Componenti Comitato scientifico Miramare – Risposte da Comune e Regione    Leave a comment

Testo della richiesta inoltrata al Comune di Trieste ed alla Regione Fvg.
https://arisprodani.wordpress.com/2016/08/08/componente-comitato-scientifico-miramare-modalita-individuazione-richiesta-a-comune-e-regione/
1. Risposta del Comune di Trieste
Illustre Onorevole,

il Comune di Trieste ha ricevuto dal Ministero la richiesta di indicare i rappresentanti del Comune nei Comitati Scientifici del Museo Castello di Miramare e del Museo Parco di Miramare. Per quanto riguarda la prima delle due nomine, il Comune di Trieste intende avvalersi di un esperto di particolare e comprovata qualificazione scientifica e professionale in materia di tutela e valorizzazione dei beni culturali, selezionato fra i diversi curatori museali di cui l’Amministrazione (che gestisce direttamente numerosi musei civici) dispone al proprio interno. Si stanno valutando i curricula al fine di operare la scelta migliore.

Per quanto attiene alla seconda nomina, abbiamo provveduto a chiedere all’Università degli Studi di Trieste, nella persona del Rettore, di voler indicare una terna di nominativi di professori universitari di ruolo in settori attinenti all’ambito disciplinare di attività dell’istituto o esperti di particolare e comprovata qualificazione scientifica e professionale in materia di tutela e valorizzazione dei beni culturali, fra i quali scegliere il proprio rappresentante.

L’iter è ancora in via di svolgimento ed i nominativi richiesti all’Università non ancora pervenuti.

Sperando di essere stata sufficientemente esaustiva, la ringrazio e le porgo distinti saluti.


dott.ssa Maria Luisa Turinetti del Gabinetto del Sindaco




2. Risposta della Regione Fvg

Componente Comitato Scientifico Miramare: modalità individuazione – Richiesta a Comune e Regione    Leave a comment

​Richiesta inoltrata sia al Sindaco che all’Assessore alla Cultura del Comune che alla Presidente della Regione e all’Assessore alla Cultura Fvg.

Inviata il 28 luglio, già sollecitata il 03 agosto 2016

Il 24 maggio 2016, in occasione di una visita a Trieste,  il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini ha annunciato che “dal primo gennaio 2017 entrerà in servizio quello che sarà il direttore del nuovo Museo Autonomo di Miramare. Sarà uno dei dieci nuovi siti culturali o archeologici che avranno autonomia gestionale e finanziaria, quindi con un Consiglio di Amministrazione, un Comitato Scientifico in cui saranno rappresentati anche Regione e Comune e un direttore che sarà scelto attraverso una gara internazionale simile a quella che abbiamo già svolto per i primi venti musei italiani”;

Il 27 Maggio 2016, il Mibact ha pubblicato il bando di selezione pubblica per il conferimento dell’incarico di direttore di nove musei statal, tra i quali figura il Museo storico e il Parco del Castello di Miramare e lo scorso 20 luglio si sono conclusi i termini per la presentazione delle candidature.

Il D.M. 23 dicembre 2014 del Mibact prevede, all’art. 12, specifiche funzioni in relazione alla nomina del Comitato scientifico.

In particolare, il comma 2 del decreto, riporta che: “il Comitato scientifico è composto dal direttore dell’istituto, che lo presiede, e da un membro designato dal Ministro, un membro designato dal Consiglio superiore “Beni culturali e paesaggistici”, un membro designato dalla Regione e uno dal Comune ove ha sede il museo. I componenti del Comitato sono individuati tra professori universitari di ruolo in settori attinenti all’ambito disciplinare di attività dell’istituto o esperti di particolare e comprovata qualificazione scientifica e professionale in materia di tutela e valorizzazione dei beni culturali”.

Con la presente, richiedo di conoscere da codesta amministrazione quali procedure intenda adottare per l’individuazione della figura professionale da proporre per l’incarico di cui in premessa e di quali requisiti e titoli dovrà essere in possesso.


Miramare – Il Piccolo 26 giugno 2016   Leave a comment

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Bando poliglotta per Miramare – Il Piccolo 05 giugno 2016   Leave a comment

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Miramare museo autonomo: tempistiche, risorse e progettualità – Interrogazione dd 03 giugno 2016   Leave a comment

Interrogazione a risposta in Commissione

presentato da

PRODANI ARIS

Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo

Per sapere  premesso che:

il Castello di Miramare, sito turistico di primo piano per la città di Trieste e meta tra le più visitate del Friuli Venezia Giulia, già dimora di Massimiliano d’Asburgo, è circondato da un parco storico di 22 ettari da anni in uno stato di abbandono e degrado;

il Castello ed il Parco, essendo beni di interesse pubblico, sono soggetti al regime di tutela dei beni culturali ai sensi degli articoli 10, 11 e 12 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, recante il «Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137», in consegna al Polo Museale del Friuli Venezia Giulia;

le indecorose e preoccupanti condizioni dei giardini sono costantemente oggetto di attenzione da parte dei cittadini attraverso i social network, degli organi di informazione e dello scrivente che ha presentato numerosi atti di sindacato ispettivo a riguardo;

in particolare, il 19 gennaio 2016 è stata pubblicata, nell’allegato B della seduta n. 550, la risposta della Sottosegretaria Borletti Buitoni all’interrogazione 4- 08760 del 13 aprile 2015, nella quale ha affermato che “il dirigente del polo museale del Friuli Venezia Giulia, congiuntamente al direttore del museo storico del castello di Miramare e al responsabile tecnico del castello e del parco di Miramare, ha provveduto a redigere un masterplan del parco stesso per un importo complessivo di euro 5.000.000,00 articolato per ordine di priorità, consegnato alla direzione centrale cultura sport e solidarietà della regione autonoma Friuli Venezia Giulia con nota 4 settembre 2015, al fine della trasmissione alla società Invitalia-Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa, per il suo inserimento nel progetto per la valorizzazione degli attrattori culturali regionali, con finanziamenti a valere sul bilancio dello Stato.”

Il D.M. 23 dicembre 2014 del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo recante “Organizzazione e funzionamento dei musei statali” e successive modifiche, ha previsto, per i Musei dotati di autonomia speciale, una struttura gestionale particolare, attribuita ad un Direttore individuato attraverso un bando internazionale, un Consiglio di Amministrazione “composto dal direttore del museo, che lo presiede, e da quattro membri designati dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, con funzioni programmatiche e strategiche e da un Comitato scientifico “composto dal direttore dell’istituto, che lo presiede, e da un membro designato dal Ministro, un membro designato dal Consiglio Superiore ‘Beni culturali e paesaggistici’, un membro designato dalla Regione e uno dal Comune ove ha sede il museo” con funzione consultiva del direttore sulle questioni di carattere scientifico;

alla luce della nuova riorganizzazione proposta dal Mibact per Parco e Castello di Miramare, risulterebbe quantomeno opportuno, una volta insediata la nuova governance, che questa riconsiderasse il masterplan elaborato dall’attuale dirigenza, sia alla luce del consistente importo a disposizione, che delle competenze di cui dovrebbe disporre, secondo quanto previsto dalla normativa, il nuovo istituto così come riorganizzato;

in data 18 agosto 2015, il sito del Mibact, attraverso una nota stampa, ha riportato la conclusione della procedura di selezione internazionale per i direttori dei 20 principali musei italiani, avviata l’8 gennaio 2015. Secondo il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, tale procedura avrebbe riscontrato grande apprezzamento tra gli omologhi di altri paesi e gli addetti ai lavori. Il Ministro a riguardo ha dichiarato: «il sistema museale italiano volta pagina e recupera un ritardo di decenni. Un passo storico per l’Italia e i suoi musei che colma anni di ritardi, che completa il percorso di riforma del ministero e che pone le basi per una modernizzazione del nostro sistema museale. I risultati di questo anno di nuove politiche di apertura dei musei italiani e l’investimento sulla valorizzazione dimostrano che grande contributo si può dare alla crescita del Paese con scelte coraggiose sia per una migliore tutela del patrimonio che per una sua valorizzazione, per la cittadinanza e i turisti di tutto il mondo». Come riportato dal sito del Mibact “secondo le procedure previste dal bando, all’interno delle terne indicate e valutate dalla Commissione preposta per ciascun museo, il Ministro ha scelto i direttori dei 7 musei di I fascia, mentre il Direttore Generale dei Musei, Ugo Soragni, ha scelto i Direttori dei 13 musei di II fascia”;

con successivi decreti ministeriali, sono stati istituiti i rispettivi Consigli di Amministrazione e le Commissioni scientifiche: in particolare, a titolo esemplificativo, occorre segnalare che tali nomine sono decorse dall’ 11 novembre 2015 per il Parco archeologico di Paestum, dal 22 dicembre 2015 per quanto concerne il Palazzo ducale di Mantova ed infine dal 23 dicembre 2015 per i Musei Reali di Torino; nel 2015, quindi, per giungere alla struttura direzionale prevista per i musei autonomi, sono stati necessari quasi 12 mesi complessivi, di cui 7 solo per l’individuazione e la nomina dei direttori;

il 19 gennaio 2016, il Ministro Franceschini, nel corso di una riunione congiunta delle Commissioni Cultura di Camera e Senato, ha esposto il progetto di completamento della riorganizzazione del Mibact, secondo il quale il Ministero sarebbe stato ridisegnato a livello territoriale per rafforzare i presidi di tutela e per semplificare il rapporto tra cittadini e amministrazione. Oltre alla ridefinizione delle Soprintendenze, è stata prevista l’istituzione di dieci nuovi musei e parchi archeologici autonomi retti da direttori selezionati con bando internazionale tra i quali figura anche il “Museo storico e il Parco del Castello di Miramare” di Trieste;

in data 24 maggio 2016, il quotidiano Il Piccolo ha riportato della visita a Trieste del Ministro Franceschini; in particolare, per quanto concerne Miramare, avrebbe sostenuto che “dal primo gennaio entrerà in servizio quello che sarà il direttore del nuovo Museo autonomo. Sarà uno dei dieci nuovi siti culturali o archeologici che avranno autonomia gestionale e finanziaria, quindi con un consiglio di amministrazione, un comitato scientifico in cui saranno rappresentati anche Regione e Comune e un direttore che sarà scelto attraverso una gara internazionale simile a quella che abbiamo già svolto per i primi venti musei italiani”;

Il 27 Maggio 2016, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha pubblicato il bando di selezione pubblica per il conferimento dell’incarico di direttore di nove musei statali (uffici di livello dirigenziale non generale) tra cui il Museo storico e il Parco del Castello di Miramare;

Il sito del Mibact, a riguardo, ha indicato che: “I candidati alla direzione dei nuovi nove istituti autonomi  potranno presentare la domanda sul sito del Ministero, utilizzando il Portale dei Servizi del MiBACT https://www.mibact-online.beniculturali.it  per la registrazione entro le ore 12 GMT del giorno 20 luglio 2016. Ai fini dello svolgimento della selezione sarà istituita entro il 31 luglio 2016, con decreto del Ministro, la commissione di valutazione composta da 5 membri individuati tra esperti di chiara fama nel settore del patrimonio culturale. La procedura si concluderà entro il 31 dicembre 2016”;

in data 29 maggio 2016, il sito online del Mibact ha riportato la seguente nota stampa “Musei Franceschini: altri 9 gioielli del patrimonio italiano avranno direttore selezionato tra i massimi esperti al mondo. Da oggi online nuovo bando internazionale, selezione avverrà entro il 2016” e ha spiegato come: “dal giorno del suo annuncio – ha sottolineato il ministro Franceschini – questo nuovo bando internazionale sta attirando l’attenzione di tutta la comunità scientifica mondiale. Entro la fine dell’anno, altri nove gioielli del patrimonio italiano avranno un direttore selezionato tra i massimi esperti in materia di gestione museale. Come l’anno scorso, anche in questo caso, le procedure di selezione saranno molto rigide e rigorose: i nuovi direttori saranno valutati da una commissione composta da esperti di chiara fama e elevato livello scientifico”;

a detta dell’interrogante sarebbe stato necessario che il bando fosse tradotto in più lingue onde permettere ad una platea più ampia possibile di poterne prendere previsione nella lingua madre; alla luce delle tempistiche necessarie per il completamento delle strutture dei 20 musei autonomi nel corso del 2015, risulta evidente che la struttura direzionale complessiva, per quanto concerne i nuovi istituti autonomi, potrebbe essere pienamente operativa entro un anno dalla pubblicazione del bando per l’individuazione del Direttore-:

se intenda fornire una previsione sulle tempistiche necessarie all’insediamento definitivo della struttura gestionale prevista per i musei dotati di autonomia speciale;

se, alla luce di quanto esposto in premessa, intenda chiarire la scelta di adottare, per la pubblicazione del bando internazionale solo due lingue (italiano e inglese);

se, alla luce delle particolari attenzioni di cui necessita il Parco, tra le competenze richieste per l’individuazione del futuro direttore, intenda tener conto di una specifica preparazione nella gestione e conduzione di parchi storici;

se intenda chiarire la modalità di gestione finanziaria del Museo autonomo di Miramare, tenuto conto delle risorse necessarie al ripristino ed alla manutenzione del Parco Storico;

se intenda predisporre la revisione e l’attualizzazione del masterplan elaborato dal Polo Museale del FVG affidandone una nuova elaborazione al Direttore con la consulenza del Comitato scientifico, una volta operativi.

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Miramare: un po’ di tempistiche – 25 maggio 2016   Leave a comment

Il Ministro Franceschini, in visita a Trieste nei giorni scorsi, per quanto concerne Miramare avrebbe sostenuto che “dal primo gennaio entrerà in servizio quello che sarà il direttore del nuovo Museo autonomo. Sarà uno dei dieci nuovi siti culturali o archeologici che avranno autonomia gestionale e finanziaria, quindi con un consiglio di amministrazione, un comitato scientifico in cui saranno rappresentati anche Regione e Comune e un direttore che sarà scelto attraverso una gara internazionale simile a quella che abbiamo già svolto per i primi venti musei italiani”. ( Fonte: Il Piccolo )

Guardiamo come sia andata la volta precedenti quando, con venti siti, il Mibact ha inaugurato l’istituzione dei musei autonomi guidati da un Direttore, individuato con un bando internazionale, coadiuvato da un Consiglio di Amministrazione e da un Comitato scientifico.

Qui, di seguito, la documentazione relativa ai musei autonomi del 2015: http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/visualizza_asset.html_1656248911.html

Le tempistiche 2015

Pubblicazione bando internazionale per i direttori: 8 gennaio 2015

Decreto di nomina dei 20 direttori:18 agosto 2015

Decreto nomina CDA e Commissioni scientifiche: variabilmente novembre/dicembre 2015  ( Musei Reali di Torino 23/12/2015, Palazzo Ducale di Mantova 22/12/2015, Paestum 11/11/2015 )

Quindi, per arrivare alla struttura a regime l’anno scorso ci sono voluti 11 mesi, 7 per la sola individuazione e nomina del Direttore.

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Miramare: dal museo autonomo alle begonie.. – Interrogazione 14 aprile 2016   Leave a comment

Interrogazione a risposta scritta

presentato da

PRODANI ARIS

— Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo

— Per sapere 
– premesso che: 

il castello di Miramare, sito turistico di primo piano per la città di Trieste e meta tra le più visitate del Friuli Venezia Giulia, già dimora di Massimiliano d’Asburgo, è circondato da un parco storico di 22 ettari da anni in uno stato di abbandono e degrado; 

il Castello ed il Parco, essendo beni di interesse pubblico, sono soggetti al regime di tutela dei beni culturali ai sensi degli articoli 10, 11 e 12 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, recante il «Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137», in consegna al Polo Museale del Friuli Venezia Giulia; 

le preoccupanti condizioni dei giardini sono, da qualche anno, costantemente oggetto di attenzione da parte dei cittadini attraverso i social network, oltre che dagli organi di informazione. Nel mese di agosto 2015, una mostra intitolata «Il Parco di Miramare e le condizioni di degrado» organizzata dalla sede di Trieste di Italia Nostra e dall’Associazione Orticola del Friuli Venezia Giulia e curata dall’ingegner Stefania Musco, con un’accurata ricerca storica ha evidenziato lo stato del parco; 

a seguito della suddetta mostra e grazie all’interessamento di Italia Nostra, una troupe del TG1 ha realizzato un servizio televisivo sullo stato di reale abbandono ed incuria in cui versano il «parterre» e l’intero parco di Miramare: degrado evidente malgrado i lavori di recupero realizzati dalla soprintendenza; 

dagli articoli de Il Piccolo del 23 agosto 2015 e del 9 ottobre 2015, le commissioni consiliari (terza e quarta) del comune di Trieste hanno, già dal 2014 ed in diverse occasioni, cercato un dialogo con la soprintendenza, in particolare con il dottor Caburlotto, direttore del polo museale del Friuli Venezia Giulia, senza raggiungere l’obiettivo. Questo conflittuale tra organi amministrativi ha avuto uno strascico di polemiche, comparse anche sui mezzi di informazione; 

il dottor Caburlotto, in un’intervista pubblicata da Il Piccolo del 30 ottobre 2015, afferma che: «Posso parlare della situazione del Parco, degli elementi di criticità, dei progetti in cantiere e di quelli di futura realizzazione, ma non mi muoverò mai per parlare del preteso degrado, semplicemente perché un degrado di Miramare non esiste»; 

in merito ai rapporti con il consiglio comunale il quotidiano riporta che «sull’invito disatteso da oltre otto mesi della commissione comunale che si è persino recata a Miramare per incontrare Caburlotto ? “Io posso essere chiamato al ministero per un’audizione, ma non ho alcun obbligo di presentarmi su richiesta di un Consiglio comunale, se non come atto di cortesia istituzionale”»; 

appare, dunque, evidente la necessità di un intervento del Ministero interrogato, affinché possa riportare alla dovuta regolarità i rapporti degli organi periferici del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con le istituzioni territoriali, anche alla luce di quanto previsto dalla legge 23 giugno 2014, n. 89;

nell’ambito delle diverse iniziative riguardanti il Parco Miramare, in data 10 aprile 2016, si è tenuta l’iniziativa “Miramare chiama, Trieste risponde “, promossa da alcuni gruppi di social network locali. L’iniziativa, preannunciata con una mail alla Direzione del Polo Museale, ha visto la partecipazione di moltissime persone che, con il loro gesto, hanno voluto contribuire, con spirito pacifico e costruttivo, alla rinascita del Parco, portando, in regalo, come simbolo una pianta di begonia: trecentosessanta piante di begonia sono state depositate nei pressi della fontana principale del parterre all’interno del Parco di Miramare in un’ atmosfera festosa.

In data 11 aprile, le versioni on line de Il Piccolo e di TriestePrima hanno pubblicato delle fotografie nelle quali si denunciava la “sparizione delle numerose begonie dal luogo dove erano state deposte” scatenando la reazione indignata degli utenti.

Nel pomeriggio dell’11 aprile 2016, dopo numerose chiamate senza esito, lo scrivente ha inviato una mail al dott. Luca Carbulotto, con la quale si richiedevano dei chiarimenti e, soprattutto, se avesse predisposto la piantumazione delle citate begonie in un’area adatta. Alla mail inviata non è pervenuta alcuna risposta;

in data 12 aprile 2016, sul quotidiano Il Piccolo, sono riportate le dichiarazioni di una cittadina, sbigottita nei confronti della rimozione delle begonie, avuta con il dott. Caburlotto: «Mi ha detto che chi ha portato quelle piante può tornare a riprendersele. Mi ha anche detto che non sono piante decorose, che non sono belle per Miramare” e in ultimo “ha aggiunto che avrebbe potuto denunciare i triestini che domenica hanno sistemato le begonie perché hanno oltrepassato una cordicella che delimitava un’area riservata a cantiere. E infine ha precisato che, se nessuno andrà a riprendersele, le farà buttare via»;

dal medesimo articolo si apprende che, in serata, dalla Direzione del Polo Museale, sono arrivate alcune precisazioni: «Ringraziamo i concittadini per il pensiero ma abbiamo dovuto rimuovere le piantine per ragioni di sicurezza ” e ” le begonie, peraltro non compatibili con il piano di valorizzazione del parco che vedrà a brevissimo la piantumazione di migliaia di piante, sono ora custodite nella nostra area lavori a disposizione dei triestini che volessero riprendersele»;

in data 12 aprile 2016 dal quotidiano Trieste Prima si evince come “alcune begonie portate domenica dai triestini sono state piantate nell’area antistante il castello. Delle altre al momento non si ha notizia“, ossia non si conosce l’esito delle restanti begonie, portate dai cittadini triestini in dono al Parco Miramare e rimosse dai vertici del Polo Museale;

da Il Piccolo del 13 aprile 2016, dopo l’ondata di polemiche, è giunta, da parte della direzione un invito agli organizzatori dell’iniziativa, a partecipare ad una visita guidata del parco, seguita da una precisazione  con la quale “si comunica innanzitutto che i fiori depositati domenica sono stati prontamente ricoverati e custoditi in luogo idoneo all’interno del parco. La loro rimozione è stata necessaria in quanto invadenti il percorso principale di visita, al punto che anche nel breve periodo della permanenza dello scrivente alcune persone hanno rischiato di inciampare. Inoltre le piante erano in  numero tale da non consentirne una efficace messa a dimora nel parterre del appena restaurato, e non conoscendosene la provenienza e lo stato fitosanitario, si incorreva nel grave pericolo che infettassero i 770 metri lineari di bosso appena piantumato. Sono stati quindi individuati luoghi alternativi per mettere sollecitamente a dimora le piantine offerte”;

a parere dell’interrogante, nonostante il cambio di atteggiamento, se il direttore del polo museale del Friuli Venezia Giulia avesse da subito accolto in maniera positiva l’iniziativa ” Miramare chiama, Trieste risponde” avrebbe certamente evitato la logica reazione negativa da parte dell’opinione pubblica e le ulteriori critiche, giunte copiose, sulla gestione del Parco.

il 19 gennaio 2016, il Ministro Franceschini, nel corso di una riunione congiunta delle Commissioni Cultura di Camera e Senato, ha esposto il progetto di completamento della riorganizzazione del Mibact, secondo il quale il Ministero viene ridisegnato a livello territoriale per rafforzare i presidi di tutela e semplificare il rapporto tra cittadini e amministrazione. Oltre alla ridefinizione delle Soprintendenze, la riorganizzazione prevede l’istituzione di dieci nuovi musei e parchi archeologici autonomi retti da direttori selezionati con bando internazionale. Nella lista dei dieci nuovi istituti autonomi figura anche il “Museo storico e il Parco del Castello di Miramare” a Trieste.

Il D.M. 23 dicembre 2014 del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo recante “Organizzazione e funzionamento dei musei statali” e successive modifiche, prevede, per i Musei dotati di autonomia speciale, una struttura gestionale particolare, attribuita ad un Direttore individuato attraverso un bando internazionale, un Consiglio di Amministrazione e da un Comitato Scientifico con funzione consultiva–: 
 

se il Ministro interrogato sia al corrente di quanto espresso in premessa; 

se ritenga di intervenire affinché siano ripristinati i dovuti rapporti istituzionali tra le amministrazioni territoriali del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e gli organi amministrativi comunali; 

se intenda intervenire per riportare gli organi periferici del Ministero ai livelli di credibilità dovuti ed in quali modalità;

se non ritenga opportuno, alla luce di quanto ha evidenziato nella riunione congiunta delle Commissioni di Cultura di Camera e Senato in data 19 gennaio 2016, rendere quanto più urgente e necessario l’iter e la riorganizzazione dei musei e parchi autonomi, tra cui figurano il Museo storico e il Parco del Castello di Miramare.

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