Porto di Trieste: commissariamento AP e organizzazione amministrativa Punti Franchi – Interrogazione dd 4 aprile 2016   Leave a comment

Interrogazione a risposta scritta

PRODANI

Al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
Per Sapere
Premesso che:

La Legge 84 del 1994, nel riformare il settore portuale italiano, ha istituito le Autorità Portuali quali enti di diritto pubblico con personalità giuridica dotati di autonomia amministrativa ed organizzativa.

L’Art. 8 della citata Legge stabilisce sia le funzioni ed i compiti del Presidente dell’Autorità Portuale, sia i criteri di nomina “previa intesa con la Regione interessata, con decreto del Ministro dei Trasporti e della Navigazione, nell’ambito di una terna di esperti di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale designati rispettivamente dalla Provincia, dai Comuni e dalle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, la cui competenza territoriale coincide, in tutto o in parte, con la circoscrizione di cui all’articolo 6, comma 7.”

Il successivo Art. 9 definisce la composizione ed i compiti del Comitato Portuale, in particolare l’adozione del piano operativo triennale concernente le strategie di sviluppo e gli interventi volti a garantire il rispetto degli obiettivi prefissati, e le deliberazioni, su proposta del Presidente, in ordine alle autorizzazioni e alle concessioni di cui agli articoli 16 e 18 di durata superiore ai quattro anni, determinando l’ammontare dei relativi canoni.

L’Art 6. Comma 12, al fine di mantenere le specificità del Porto di Trieste derivante dai trattati internazionali sottoscritti dal Governo Italiano, fa “salva la disciplina vigente per i punti franchi compresi nella zona del Porto Franco di Trieste. Il Ministro dei Trasporti e della Navigazione, sentita l’Autorità Portuale di Trieste, con proprio decreto stabilisce l’organizzazione amministrativa per la gestione di detti punti franchi”. Tale decreto, però, a 22 anni di distanza, non avendo mai visto la luce, oltre a mancare colpevolmente nello sfruttamento della piena potenzialità del Porto triestino, ha lasciato nell’incertezza applicativa gli operatori e le Istituzioni territoriali interessate.

In data 17 febbraio 2015, con Decreto n. 58 del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Zeno D’Agostino è stato nominato, per la durata di 6 mesi, Commissario Straordinario dell’Autorità Portuale di Trieste “nelle more del perfezionamento del procedimento di rinnovo della Presidenza dell’Autorità stessa e per il lasso temporale strettamente connesso al completamento delle relative procedure”.

Il 20 agosto 2015, il Decreto n. 298 del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ritenuto che “ il 24 agosto 2015 scade il periodo di commissariamento di cui sopra e che entro tale data non sarà ancora possibile perfezionare il provvedimento di nomina del nuovo Presidente dell’Ente” ha provveduto a rinominare Zeno d’Agostino Commissario straordinario dell’Autorità Portuale di Trieste “per un periodo di massimo 6 mesi”.

Lo scorso 25 febbraio 2016, considerato che “il 25 febbraio 2016 scade il periodo di commissariamento di cui sopra e che entro tale data non sarà ancora possibile perfezionare il provvedimento di nomina del nuovo Presidente dell’Ente”, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con Decreto n. 49 ha provveduto a rinominare Zeno d’Agostino Commissario straordinario dell’Autorità Portuale di Trieste “per un periodo di massimo 6 mesi”.

A parere dell’interrogante, risulta evidente come il reiterare la nomina del Commissario non sia assolutamente opportuna né permetta una programmazione e un’operatività che il Porto di Trieste, anche alla luce del processo di sdemanializzazione e di trasferimento del Punto Franco Nord, necessiterebbe. Per ovvi motivi, rendere definitiva la nomina del Presidente dell’Autorità Portuale di Trieste dovrebbe rappresentare una priorità.

Il 20 gennaio 2016 il Consiglio dei Ministri ha approvato il testo del decreto delle riforma portuale. L’Art. 5 istituisce le Autorità di Sistema Portuale, in luogo delle Autorità Portuali, quali “enti pubblici non economici di rilevanza nazionale a ordinamento speciale dotati di autonomia amministrativa, organizzativa, regolamentare, di bilancio e finanziaria.”. Per quanto concerne lo scalo triestino, figura nella lista l’AdSP di Trieste oltre, all’art 5. Comma 13, viene “fatta salva la disciplina vigente per i punti franchi compresi nella zona del porto franco di Trieste, nonché  quella  vigente  per  i  punti  franchi  esistenti  in  altri ambiti  portuali.  Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentita l’AdSP territorialmente competente, con proprio decreto stabilisce l’organizzazione amministrativa per la gestione di detti punti.”

L’Art. 8 stabilisce che “Il  Presidente  è  nominato  dal  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti, d’intesa con  il Presidente della regione interessata”, mentre l’Art. 9 definisce, in sostituzione del Comitato Portuale, la composizione e le attribuzioni del Comitato di Gestione.

Un articolo de Il Piccolo del 30 marzo 2016, riporta la notizia secondo la quale, scaduto il quadriennio di durata del Comitato Portuale di Trieste, sia iniziata una fase di proroga tecnica di massimo 45 giorni di durata durante la quale si dovrebbe, nel mese di aprile, provvedere all’approvazione del bilancio consuntivo 2015. Secondo il quotidiano, visto il continuo slittamento dell’entrata in vigore della riforma portuale e la conseguente incertezza in merito al futuro del Comitato Portuale, ed alla luce delle risposte fornite dal Ministero ad altre Authority, secondo le quali i ministeri, le associazioni di categoria, i sindacati dovranno rinominare i propri rappresentanti ed eventualmente sostituirli, mentre non potranno essere indette, per quanto riguarda i rappresentanti dei lavoratori, nuove elezioni, il Segretario Generale Mario Sommariva avrebbe inviato un interpello al Ministero per definire in maniera chiara la procedura da adottare.

 

– Se il Ministro interrogato intenda fornire una previsione temporale sull’entrata in vigore della riforma portuale

– Se il Ministro, alla luce dell’importanza e della centralità del ruolo, concordi sull’inopportunità del continuo ricorso alla proroga del commissariamento straordinario dell’Autorità Portuale di Trieste, sulla necessità di una nomina stabile alla Presidenza e quando preveda di procedere in tal senso

– Se il Ministro intenda chiarire modalità e tempistiche sulla modalità di proseguimento dei Comitati Portuali e sulla transizione tra questi ultimi ed i Comitati di Gestione previsti dalla riforma

– Se il Ministro confermi quanto riportato dal quotidiano Il Piccolo in merito alla comunicazione, fornita dal Ministero ad altre Autorità Portuali, sulla differenziazione, per i componenti del Comitato Portuale eventualmente prorogato, tra i soggetti indicati dai ministeri, dalle associazioni di categoria e dai sindacati, e quelli individuati dai rappresentanti dei lavoratori

– Se il Ministro interrogato intenda chiarire in maniera dettagliata le tempistiche necessarie all’emanazione del decreto relativo all’organizzazione amministrativa dei Punti Franchi del Porto di Trieste e se reputi opportuno demandare all’Autorità Portuale di Trieste, di concerto con gli organi territoriali del Ministero delle Finanze, l’individuazione e la definizione degli specifici regolamenti amministrativi in ottemperanza alla peculiare fonte normativa dei Punti Franchi triestini

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